Canaiolo nero n.

Dalle origini incerte viene citato per la prima volta da Pier De Crescenzi nel 1350 con il nome di “Canajuola”, mentre il Gallesio nel 1839 lo chiama “Vitis Vinifera Etrusca”.

Presente nel Lazio in particolar modo nella provincia di Viterbo, viene utilizzato prevalentemente per la vinificazione da cui ne deriva un vino di colore rosso tendente al marrone, strutturato, morbido e vellutato, adatto all’invecchiamento.

Ampelografia

Apice: semi-aperto, molto cotonoso con bordo carminato.

Foglia: piccola o media, pentalobata a volte anche trilobata di colore verde cupo.

Grappolo: media grandezza, piramidale, mediamente spargolo con una o due ali.

Acino: medio, sub-rotondo con buccia spessa di colore blu-violaceo molto pruinosa.  

Presente nei comuni di:

Vino