- Tipo: vegetale
- Famiglia: Leguminose
- Genere: Vicia
- Specie: Vicia faba L.
- Nome: Favetta di Aquino
- Nome locale: Favetta di Aquino
Descrizione
La storia di questa varietà locale è connessa a un'antica credenza diffusa in molte parti del Mediterraneo secondo cui le fave sarebbero legate al ricordo dei defunti, forse per le macchie nere dei fiori o per l'apparato radicale che si pensava essere un ponte con l'aldilà. Ad Aquino, la credenza si è protratta per generazioni grazie a una famiglia del paese che ogni anno, la mattina del 2 novembre, offriva un piatto di fave cotte e una fetta di pane di mais a tutti gli abitanti. Le fave e in particolare le favette sono sempre state utilizzate come coltura da sovescio o per l’alimentazione degli animali. Inoltre era il cibo prediletto dai monaci durante le veglie di preghiera sin dal Medioevo, in sostituzione della carne, prima che i fagioli giungessero nel continente europeo. Da fonti di primo Ottocento, sappiamo che nell’Alta Terra di Lavoro e poi nel Frusinate, si aveva l’abitudine di consumarle “sane a minestra” o “spogliate di corteccia e macinate in forma di farina”. Oggi sono pochissimi gli agricoltori che detengono il seme originale della Favetta d’Aquino e per questo la varietà è tutelata dalla LR 15/2000 ed è iscritta dal 2020 nel Registro Volontario Regionale.
Presente nei comuni di: Aquino
Prodotti derivati
Fave secche; fave fresche; minestre;
Sagre
Il 2 novembre di ogni anno nella piazza di Aquino distribuzione della minestra.