- Tipo: vegetale
- Famiglia: Leguminose
- Genere: Phaseolus
- Specie: Phaseolus vulgaris L.
- Nome: Cannellino di Atina
- Nome locale: Fagiolo Cannellino di Atina
Descrizione
La coltivazione del fagiolo nell’agro di Atina e nei comuni circostanti è comprovata da numerose fonti storiche e già agli inizi dell’Ottocento, la varietà “cannellino” era riportata nelle indagini sullo stato dell’agricoltura di quel territorio. Cucinato nella “pignata” con l’aggiunta di un filo d’olio di oliva, il Cannellino di Atina era un elemento costitutivo della dieta contadina e viste le sue qualità, per lungo tempo ha rappresentato una ricchezza anche economica per gli agricoltori della Val di Comino. Questo fagiolo dal seme bianco opaco è noto per il sapore dolce e la pelle tenera che si scioglie al palato. A differenza di altri legumi, non ha bisogno di essere messo a bagno prima della cottura che avviene in tempi molto rapidi. Questa particolarità è dovuta alle caratteristiche della varietà ma anche al terreno locale, ricco di manganese. La coltivazione avviene in piccoli appezzamenti, anche terrazzati, in prossimità dei corsi d’acqua così da facilitare le complesse opere di irrigazione. Trattandosi di un fagiolo a sviluppo determinato, non ha bisogno di sostegni e la pianta resta bassa, consentendo una parziale meccanizzazione della raccolta. Tra settembre e ottobre è facile osservare sotto le tettorie delle case o dei capannoni i mazzi appesi per l’essiccazione dei baccelli che ancora oggi avviene al sole e al vento. Nonostante la reputazione del prodotto, tutelata da un marchio DOP, questa varietà è a rischio di erosione genetica a causa dell'esiguità dei detentori e dei terreni coltivati.
Presente nei comuni di: Atina, Casalattico, Casalvieri, Gallinaro, Picinisco, Villa Latina
Prodotti derivati
fagioli secchi; fagioli in barattolo;
Periodo di osservazione
Tra settembre e ottobre
Sagre
La sagra del Cannellino si tiene ad Atina a metà agosto