Descrizione della tappa
In tempi recenti, la Val di Comino ha subito un forte spopolamento fatto di esodi definitivi ed è stata al centro di grandi flussi migratori diretti verso l'Europa del nord e l'America del Sud. Nonostante la riduzione della pratica agricola, la valle conserva una grande ricchezza in termini di biodiversità coltivata. Tra le varietà locali ricordiamo il Fagiolo cannellino di Atina (Dop), i fagioli e le castagne di Terelle, numerose varietà di viti e alberi da frutto, e l’Olivo Marina, capace di resistere ad alta quota e da cui si estrae un olio piccante e ricco in polifenoli.
I prati naturali di alta quota abbondano di piante spontanee che costituiscono la fonte primaria di alimentazione per le greggi di capre autoctone, portate al pascolo insieme alle pecore di razza Sopravissana, Comisana e Massese. Dal latte crudo di queste ultime con l’aggiunta di una percentuale derivata dalla mungitura delle capre autoctone si ottiene il Pecorino di Picinisco DOP, un formaggio profondamente legato alla cultura pastorale e gastronomica locale. Qui è stata ritrovata la pecora Quadricorna. Inoltre nella valle diversi agricoltori stanno aderendo a progetti sperimentali per l'introduzione di nuove popolazioni di grani non commerciali, dimostrando la volontà di riattivare coltivazioni adattate al clima e ai terreni della valle.
Mappa
Biodiversità
Percorrendo la tappa potrai scoprire le seguenti biodiversità