Cioncone

La memoria locale dei vecchi agricoltori che ancora oggi custodiscono il seme del Cioncone, stabilisce l’inizio della coltivazione di questa varietà alla fine del secondo conflitto mondiale. Secondo alcuni testimoni, è stato portato a Vallinfreda da un emigrato rientrato dal Sudamerica, conosciuto in paese come “il Cioncò”, per il suo modo di camminare. Secondo qualcun altro, la varietà sarebbe arrivata da Albenga, in Liguria. Qualunque sia la sua origine, il Cioncone ha trovato nella valle un ambiente adatto che garantisce sviluppo e ottime rese. Si è quindi diffuso nei terreni dei comuni contermini, come Riofreddo e Vivaro Romano, arrivando infine a Vallepietra, dove è noto come Fagiolo di Emma, in ricordo della signora che per prima piantò i semi. Fino agli anni ‘60 la produzione di Cioncone eccedeva il consumo familiare e veniva commercializzato in Sabina. Negli ultimi decenni il progressivo spopolamento e il conseguente abbandono dei campi hanno portato a un inarrestabile e costante declino di questa coltura che prosegue secondo tecniche sostanzialmente invariate. La semina avviene ai primi di maggio, successivamente vengono posizionati i tutori. La raccolta manuale avviene tra la fine di agosto ed i primi di settembre. La coltivazione è praticata nei terreni di fondovalle, possibilmente pianeggianti e nelle vicinanze di corsi d’acqua e sorgenti di cui tutta la valle dell’Aniene è ricca. Il Cioncone ha forma ovoidale e un colore grigio beige che lo distingue dalle altre varietà locali. Impiegato per accompagnare primi piatti, minestre e gnocchi, in passato era usato come condimento per la pizza di mais. È iscritto al Registro Volontario Regionale dal 2002 perché ad alto rischio di erosione genetica.

Presente nei comuni di: Arsoli, Marano Equo, Riofreddo, Vallepietra, Vallinfreda, Vivaro Romano

Fagioli secchi;

L'ultimo fine settimana di ottobre o il primo di novembre a Vivaro Romano