Descrizione della tappa
Da Fossanova verso il mare si percorre un lungo tratto che segue il fiume Amaseno. In questa zona a fine '800 il principe Borghese aveva ancora in possesso una tenuta di oltre 2000 ettari in cui fece impiantare un vigneto, molti alberi da frutto ed eucalipti, per bonificare i terreni soggetti alla malaria. In queste zone il clima mite ha permesso di allevare per lungo tempo il bestiame al pascolo senza bisogno di grandi transumanze. Qui oltre ai bovini, si allevavano un gran numero di maiali e di pecore che potevano trovare riparo in estate tra le sugherete e i querceti. Lungo il fiume si alternavano appezzamenti di pascolo ad altri coltivati prevalentemente a cereali e a ortaglie. Seguendo il corso del fiume si entra nell’Agro Pontino dove i segni di bonifica integrale e opere di canalizzazione più recenti hanno conferito alla pianura l’assetto fondiario tipico della colonizzazione. I terreni fertili così ottenuti oltre ad aver reso questa zona una delle più produttive per il mercato ortofrutticolo regionale, ha permesso nel secondo dopoguerra, l’attecchimento di colture di pregio come quello della fragola. Nonostante ciò, oggi fragola “favetta” resta un prodotto di nicchia. In questa zona è probabile che sia ancora presente una certa biodiversità olivicola soprattutto nell’area di Priverno, mentre nelle zone collinari fino al mare, è noto il vitigno autoctono Moscato di Terracina.
Mappa
Biodiversità
Percorrendo la tappa potrai scoprire le seguenti biodiversità