Olivone di Viterbo

L’Olivone di Viterbo è una varietà che sino agli anni ’30 del ‘900 era molto diffusa in provincia di Viterbo e nella Sabina romana. Di «frutto piuttosto grosso», l’Olivone era considerata una pianta abbastanza produttiva come frutti, ma l’olio, in termini di resa e qualità non era molto apprezzato. In quegli anni in cui si stava incentivando l’olivicoltura, questa varietà fu esclusa dai nuovi impianti e le piante adulte furono «in parte innestate». Nonostante ciò, non venne sradicato del tutto in favore della sua funzione di impollinatore. E a buona ragione. Nel 1949, si era già capito che l’Olivone svolgesse molto bene la funzione di impollinatore soprattutto per la varietà Canino, per cui si raccomandava di mantenerne un giusto numero di esemplari.

Nel 1956, anno della terribile gelata che aveva colpito gravemente anche la Tuscia, l’Olivone di Viterbo si dimostrò una tra le varietà più resistenti della zona. In Sabina romana, sui Monti Tiburbini e Lucretili, questa varietà è nota da generazioni come Montanese. Gli anziani locali la descrivono come una bella pianta ma che rende poco in olio. Per questo resta ancora in voga il detto locale: «chi si confonde con la Montanese perde l’opere e le spese!».

Presente nei comuni di: Viterbo, Marcellina, San Polo dei Cavalieri, Tivoli

Olio extravergine di oliva

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