Descrizione della tappa
Tra Viterbo e Vetralla è ancora l’olivo a predominare il paesaggio in un saliscendi di campi seminati. Qui l’olivicoltura, come in molte altre parti del Lazio, affonda le sue radici al tempo dell’antica Roma, come attestano numerosi ritrovamenti archeologici. Anche Vetralla rientra nell’areale di produzione e trasformazione dell’Olio "Tuscia" Dop. E poi ancora frumento, foraggere, colture oleose, boschetti di spalletta e querce solitarie a dare ombra alle greggi al pascolo. Negli anni Cinquanta il comune di Vetralla è stato interessato dalla Riforma fondiaria. Si è così contribuito allo sfaldamento dei grandi latifondi e alla costituzione di poderi a conduzione familiare su cui è stata avviata la coltivazione industriale del tabacco e altre colture intensive. Oggi il tabacco non c'è più, ma l’opera dell’Ente Maremma è leggibile lungo le strade interpoderali che portano ai tanti casali sparsi per la campagna. Dagli anni ’70 del '900 i noccioli sono parte integrante del paesaggio e a Vetralla si produce la "Nocciola Romana" Dop. Va poi ricordato il legame con l’antico bosco di Monte Fogliano, composto da cerri, faggi e castagni dove ogni anno, dal 1470, si celebra lo Sposalizio dell’albero, per ribadire i diritti di possesso comunitario di questa questa importante risorsa boschiva strappati ai signori di Viterbo.
Mappa
Biodiversità
Percorrendo la tappa potrai scoprire le seguenti biodiversità