Descrizione della tappa
Da Castel di Tora a Orvinio il percorso si fa difficile ma offre grandi vedute sul lago del Turano. Il primo borgo che si incontra è Ascrea, paese agricolo che condivide la storia degli altri affacciati sull'acqua. Anche qui, perduti i fertili terreni di fondovalle per la costruzione della diga e l’allagamento della piana, la popolazione fu spinta a emigrare definitivamente. I sentieri passano per boschi, pascoli e prati fino a Orvinio, che si erge sulla riva sinistra del fiume Turano a oltre 800 metri di altezza. Orvinio già negli anni ’30 del Novecento era noto come un luogo ameno adatto alla villeggiatura estiva, località di caccia, dove si producevano grano, patate, farro e foraggio e dove i ricchi pascoli consentivano di allevare bestiame da cui si ricavavano lana e formaggio. Orvinio, fondato dai monaci benedettini di Santa Maria del Piano, legati all’abbazia di Farfa, oggi fa parte del Parco dei Monti Lucretili. Il territorio, circondato da monti e movimentato da valli e vallette incise dai corsi d’acqua stagionali è caratterizzato da cerrete e boschi di carpino, orniello e roverella. Alle quote maggiori si incontrano radure a pascolo e pascolo cespugliato. Tra Ascrea e Orvinio si coltivano diverse varietà di ciliegie della Sabina e diversi fruttiferi autoctoni del Lazio.
Mappa
Biodiversità
Percorrendo la tappa potrai scoprire le seguenti biodiversità