Descrizione della tappa
I Monti Aurunci, dominano questo tratto di costa e i versanti che si affacciano sul mare portano i segni di antichi disboscamenti ma anche dell’abbandono dei terrazzamenti coltivati a olivi, carrubi e cereali. In questa zona che era il cuore del Circondario di Gaeta, in Terra di Lavoro, la vite, gli agrumi, i fichi d’india e gli alberi da frutto rappresentavano le colture più redditizie. Ancora oggi vi si coltivano melograni, pesche, pere e agrumi disseminati in orti e giardini. Le varietà locali erano numerosissime per ogni specie, ma le scelte tecnologiche e gli orientamenti dettati dal gusto e dal mercato hanno portato all’introduzione di varietà internazionali o commerciali. Oggi, soprattutto per il settore viticolo, grazie al miglioramento delle conoscenze enologiche e delle tecniche di produzione, molte cantine stanno riscoprendo i vitigni autoctoni di cui si è conservato ancora qualche tralcio. La fertilità dei terreni alluvionali ha creato le condizioni ideali per la coltivazione di specie ortive. In particolare il pomodoro ha visto un certo sviluppo e consumo dalla pianura alla montagna, ma le varietà locali e storiche sono quasi del tutto scomparse e in alcuni casi resta difficile distinguerle dalle varietà moderne.
Mappa
Biodiversità
Percorrendo la tappa potrai scoprire le seguenti biodiversità