B11. Trevi - Collepardo

Lasciando Trevi dalla sua posizione arroccata, si prosegue tra boschi fitti e ampie radure mantenute a pascolo in direzione di Guarcino. Il cammino si svolge lungo le mulattiere e le carrarecce utilizzate un tempo per il trasporto dei legnami e del carbone e di altre materie prime, come la paglia, la canapa e la lana, dirette verso i numerosi opifici di Guarcino dove le acque del torrente Cosa già a metà Ottocento muovevano i macchinari di molte industrie per la produzione di filati, legname e soprattutto carta. Paese florido, disponeva di mulini per l’olio, mole da grano, concerie e valcherie. La ricchezza d’acqua continua anche oggi a rappresentare una risorsa grazie alle numerose fonti presenti in zona, tra cui la rinomata Filette. Abbondano le lavorazioni di salumi e la produzione di un prezioso dolcetto a base di mandorle che un tempo si usava per omaggiare le spose: l’amaretto di Guarcino.

Il cammino prosegue verso Vico, castro fortificato incastonato tra i monti Ernici ai piedi del monte Manna, già descritto dalle cronache pontificie come un borgo adagiato su un colle ricoperto di olivi, fertile grazie all’acqua del Cosa e dai campi ben irrigati da cui si poteva trarre ogni bene. L’olivicoltura è tutt’ora un tratto distintivo di questa zona dove si produce olio extravergine di oliva. Si discende verso Collepardo, borgo panoramico che si affaccia su una vallata rigogliosa e luogo famoso per i fen