B8. Mandela - Vicovaro - Subiaco

La Valle dell’Aniene oggi si presenta spaccata dall’autostrada A24 ma ha rappresentato un unicum territoriale che si estendeva dalla città di Tivoli fino a Trevi e Filettino, nella ordierna provincia di Frosinone.

Descritta nei primi dell’Ottocento come centro di fiorente agricoltura, la Valle dell’Aniene è stata per secoli soggetta alle regole e all’amministrazione della potente Abazia di Subiaco e di diverse famiglie nobiliari che ne hanno posseduto le terre, destinando i contadini a una vita precaria riscattata solo a costo di dure lotte. Enfiteuti, coloni e affittuari vivevano per lo più nei paesi arroccati, mentre i campi, di piccole dimensioni, erano sparpagliati tra valle, collina e monte. La divisione garantiva la rotazione delle colture e gli avvicendamenti in base alla fertilità dei suoli. Vi si coltivavano cereali, ma anche alberi da frutto, viti, olivi e zafferano. Gli appezzamenti migliori si trovavano a fondovalle, vicino all’acqua, dove hanno prosperato ortive e una gran varietà di legumi. Proprio questi ultimi rappresentano ancora oggi una ricchezza di biodiversità tanto che qui sono state censite almeno 6 varietà locali di fagiolo e una di mais (Agostinella). L’abbondanza d’acqua ha facilitato la coltivazione dei fagioli e la consociazione con il mais, diventati nel tempo alimenti fondamentali nella dieta delle famiglie contadine.