Descrizione della tappa
Da Rieti si riparte in direzione della Valle del Turano che, insieme al Velino, rappresenta il corso d’acqua più importante del Reatino. La valle funziona da corridoio naturale che dai margini sud-orientali della piana di Rieti va verso Carsoli attraverso il lago del Turano. La zona è collinare ma circondata da folti boschi parzialmente interrotti da aree prative. La tappa si conclude a Rocca Sinibalda, posizionato su un colle a dominio della piana sottostante.
A metà Ottocento la zona era descritta come “ferace” per l’abbondanza d’acqua e della natura alluvionale dei terreni. Si produceva grano, vino e mais. Le aree più elevate abbondavano di pascoli e i boschi di ghiande per il pascolamento di suini, capre e pecore.
La bellezza del paesaggio “con visuali alpestri” si univa alla salubrità del clima. Il paesaggio conserva ancora oggi una matrice marcatamente rurale, contrassegnata da campi chiusi a maglia stretta, dove l’arboricoltura, gli olivi e i seminativi sono intervallati da macchie boscose e radure secondo l’andamento collinare del terreno. Tra la biodiversità coltivata e allevata, troviamo ciliegi della Sabina, l’Asino del Monte Amiata e l’Ape Ligustica.
Mappa
Biodiversità
Percorrendo la tappa potrai scoprire le seguenti biodiversità